Casa Bossi è un capolavoro dell’architettura neoclassica realizzato a Novara negli anni 1857-61 da Alessandro Antonelli, il più importante architetto italiano del XIX secolo.
La casa è stata abitata dai suoi proprietari prima i Desanti e poi i Bossi per due generazioni con molti inquilini alcuni dei quali di rilevante notorietà e importanza culturale.
Si può ricordare l’artista della luce Antonio Calderara e l’aeropittrice futurista ‘Barbara’ (Olga Biglieri), oppure progettisti di fama e professionisti affermati quali l’architetto Luigi Vietti e l’ingegner Arialdo Daverio, ma anche giornalisti, poeti e scrittori importanti come Ignazio Scurto e Sebastiano Vassalli, solo per ricordare i più noti.
Alla morte di Ettore Bossi (1951), erede ultimo della casata, l’opera architettonica viene ereditata dall’Istituto Civico Dominioni, rimanendo comunque residenza.
Nel 1980 la preposta Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici del Piemonte provvede a sottoporre al vincolo monumentale e storico-artistico l’antonelliana struttura.
Dieci anni dopo la proprietà dell’edificio passa definitivamente al Comune di Novara.
Casa Bossi costituisce a livello nazionale una delle più interessanti e originali operazioni di rigenerazione da parte di un gruppo di cittadini attivi: il COMITATO D’AMORE PER CASA BOSSI.
La specificità di Casa Bossi, il suo essere “monumento assoluto”, il fatto di rappresentare il modello perfetto dello stile (il neoclassicismo) e dell’epoca (l'”ottocento”) che più di ogni altro hanno forgiato il carattere di Novara, sono stati tra gli elementi che nel 2010 hanno favorito la mobilitazione civica del Comitato d’Amore per Casa Bossi.