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L’ultimo ballo del Biondin
Spettacolo teatrale a cura di Chiara Petruzzelli
Regia Deda Cristina Colonna
Elaborazione drammaturgica di D. C. Colonna e C. Petruzzelli
Oggetti di scena e costumi Vittoria Pituello
Documentazione e ricerche storiche a cura di Massimo Delzoppo
Sono passati ormai più di cento anni da quel mercoledì 7 giugno 1905, quando alla cascina Campesio venne ucciso Francesco Demichelis, di trentaquattro anni, da tutti conosciuto come il Biondìn.
Ricercato dalle forze dell’ordine per oltre dieci anni, aveva due taglie sulla testa. Evaso dal carcere di Novara, sempre protetto dalla gente comune che lo considerava quasi un personaggio mitico, il Biondìn visse ai margini della società, eternamente braccato dalla “Gioanna” ovvero dai Carabinieri. Figlio di un “camminante” e divenuto omicida per legittima difesa, si diede alla macchia, vivendo di furti ed illeciti e spendendo il ricavato nelle case di tolleranza, nei negozi di lusso e nei teatri milanesi.
Lo scaltro brigante provava però un forte senso di appartenenza alla realtà rurale delle sue origini e non sapeva rinunciare a soventi incursioni nelle feste delle cascine, in cui con il suo carisma ammaliava uomini e donne. Fu a lungo protetto dai contadini, la cui omertà bastò per molto tempo a garantirgli quella sorta di invulnerabilità che fece di lui un personaggio leggendario.
Proprio una di queste incursioni si rivelò fatale: la sua morte avvenne quando una normale ronda dei carabinieri lo sorprese durante un ballo di fine monda.
Nello spettacolo la vicenda del Biondìn viene raccontata attraverso la testimonianza delle persone – reali o immaginarie – la cui vita fu segnata dal passaggio del celebre brigante. Incontriamo successivamente Marisa, primo amore ed ultima occasione di salvezza, la giovane Armina annientata da un amore senza speranze, il Brigadiere, la Jole dell’Osteria del Sole di Monticello, i Carabinieri Nebbia e Soverini, la Mondina che snocciola ricordi e consigli, in una galleria di personaggi che si prestano anche ad essere un affresco della realtà rurale piemontese all’inizio del ‘900.
“L’ultimo ballo del Biondin” è inoltre il risultato dell’incontro di due artiste novaresi, Chiara Petruzzelli e Deda Cristina Colonna, tornate a lavorare nella loro città dopo aver maturato importanti esperienze teatrali in vari contesti internazionali.